“Si può vivere una vita intera come sbirri di frontiera
In un paese neutrale, anni persi ad aspettare
Qualcosa qualcuno la sorte o perché no la morte
Ma la tranquillità tanta cura per trovarla
Sì la stabilità un onesto stare a galla
È di una fragilità guagliò”
99 Posse, Curre Curre Guagliò
Il Covid-19 ci ha mostrato che questo stare a galla è più fragile del previsto e che la nostra vita può finire inaspettatamente, incurante della quantità di sogni accumulati nel cassetto. E’ così che si decide di giocare fino in fondo le carte che si hanno in mano: idee, relazioni, competenze.
Abbiamo scommesso sull’AML – anti-riciclaggio – perché pensiamo che il mondo finanziario e bancario abbia bisogno di supporto per vivere nell’era digitale. Con Amlet e Mopso diamo infatti più strumenti alle banche per difendersi: abbiamo esperienza del settore e siamo appassionati della sfida intellettuale che coinvolge “guardie e ladri”, risolvere problemi e cercare strade alternative: anche per questo con Amlet stiamo contribuendo a portare nuove identità digitali ai cittadini, iniziando dai servizi finanziari, per poi allargarci a un intero ecosistema di touchpoint e accessi digitali, semplificando interazioni e user experience con servizi di settori quali sanità, pubblica amministrazione, compra-vendita, noleggio, hotellerie. Se il progetto avrà successo… beh, lo capiremo abbastanza presto.
L’obiettivo è sufficientemente ambizioso per rimettere in discussione la vita personale e professionale, un obiettivo che possiamo sintetizzare in una parola ultimamente molto usata: ikigai.
Il concetto è sicuramente più profondo della volgarizzazione che lo ha reso popolare, e che è sintetizzata in questa immagine:
Con questa startup mi avvicino al cuore, alla mia ragione di vita, come molti altri prima di me, con me e dopo di me.
Sono ottimista: intorno al mondo delle startup c’è molta attenzione, un mercato di investitori privati che cresce e un supporto importante dal recente attivismo dello Stato. In attesa della retribuzione in denaro, ora siamo retribuiti in esperienza: dura, a tratti faticosa, ma illuminante esperienza.
Ragionare sotto vincoli brutali come il budget, meglio se di soldi propri o di amici, spinge a perfezionare la propria capacità decisionale, a eliminare ciò che è ridondante, a strutturare processi mentali che cercano rapidamente dati, ne stimano l’affidabilità e utilità rispetto al contesto, e vengono poi rapidamente elaborati per una soluzione. Si usano più spesso del solito stime, euristiche, perché, quando ci si muove nell’ignoto, è necessario imparare a gestire l’incertezza – anche con qualche trucco statistico e probabilistico. Tutto il contrario del ragionamento che si impara in accademia, che insegue il rigore formale, l’abbondanza di fonti ricercate ossessivamente, e che costruisce meravigliosi modelli con poca utilità pratica.
Da queste pagine racconteremo la nostra avventura, potrai leggere altre riflessioni e aggiornamenti su quello che stiamo imparando nel lavoro quotidiano di miglioramento, ampliamento e perfezionamento della nostra soluzione. E perché no, magari qualche idea per lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria.
A presto
Andrea
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